Il diploma superiore di Aikido

Vediamo il famoso diploma di secondo livello, riservato ai gradi superiori: a partire dal quinto dan.

 Come detto, non viene inviato aperto ma ripiegato dentro una busta, conservando l’antica tradizione.

Così come arriva dall’Hombu Dojo ha l’aspetto di una anonima busta commerciale, per quanto di buona qualità.

 

 

Ma una etichetta col nome del destinatario rivela già che il contenuto è qualcosa di peculiare, indirizzato ad una persona specifica.

Gli ideogrammi sopra al nome dicono  godan (livello quinto dan). L’ultimo ideogramma alla destra del nome è dono, un appellativo onorifico.

 

 

 

L’anonima busta giallina, del tipo che si trova in ogni cartoleria, è destinata a contenerne  un’altra di tipo tradizionale, che viene così preservata dall’usura. Sarebbe un peccato rovinarla, è una bella busta confezionata con carta di fattura speciale, e i lembi non sono incollati ma semplicemente ripiegati.

Reca impresso al centro, in splendido isolamento, un singolo ideogramma, che già conosciamo: sho (): certificato.

E’ una busta che assomiglia a quella in cui anticamente gli shugyosha itineranti conservavano il loro mokuroku (l’attestato della scuola di appartenenza). Veniva consegnata al dojocho ospitante, per chiedere l’ammissione ai corsi o un confronto con gli allievi del dojo.

La persona che riceveva il certificato, ove riconosceva i timbri di una scuola a lui nota o comunque di chiara fama, dichiarava normalmente sufficiente tale prova per ammettere il richiedente, senza aprire la busta né esaminare materialmente il certificato.

 

 

 

E’ ovvio però che al momento della cerimonia della consegna la busta viene aperta ed il contenuto viene letto in pubblico. Andiamo quindi ad aprire anche noi la seconda busta: vi troviamo dentro, ancora ripiegato, il certficato vero e proprio.

La carta è splendida, del tipo usato per certe buste origami. Anzi, facciamo notare che c’è anche chi chiama semplicemente origami i vari tipi di certificato, ad esempio i kantei che accompagnano le migliori spade, visto che in fondo sono dei fogli di carta piegati.

Il colore è bianco purissimo, e l’impressione al tatto è molto piacevole.

 

 

 

Quando aperto questo diploma si rivela molto più grande dell’altro; ma viene utilizzata per la scrittura solamente la parte superiore, quella inferiore invece viene lasciata completamente vuota.

Un’altra particolarità: la foto controluce mette in evidenza la filigrana impressa nella carta: Zaidan Hojin Aikikai, che significa come abbiamo già visto Fondazione Culturale Aikikai.

 

 

 

 E adesso finalmente iniziamo a leggere anche questo certificato. Conoscete già i numeri, sapete ormai che la lettura va da destra a sinistra, dall’alto verso il basso. Non abbiamo ovviamente considerato la colonna ove vengono scritti cognome e nome in romaji ossia caratteri romani, occidentali, nel caso il diploma sia destinato a un praticante non giapponese.

Il nome viene pennellato con uno stile molto “piatto” per evitare di debordare nella zona sottostante, al di sotto della piegatura. Il problema non si pone di solito per i nomi giapponesi, che anche quando sono molto lunghi vengono resi con pochi ideogrammi.

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato da aikido al prenestino

pratico aikido dal 1976 federazione di appartenenza T.A.A.